Due anni e otto mesi di reclusione. E’ questa la pena inflitta dai giudici a Francesco Imparato, uno dei giovani che il 7 dicembre scorso posizionò lo striscione contro i pentiti sul falò dell’Immacolata al rione Savorito. Imparato è stato giudicato a seguito del rito abbreviato che aveva richiesto. Alla sbarra con la stessa accusa ma con la formula ordinaria, ci sono altri 4 ragazzi. Sono accusati di istigazione a delinquere con l’aggravante delle finalità mafiose. Il loro processo inizierà tra qualche giorno al tribunale di Torre Annunziata dove non ci sarà il Comune di Castellammare di Stabia che non si costituì parte civile come in molti chiedevano.
L’attività investigativa fu avviata nelle fasi immediatamente successive alla notte del 8 dicembre 2018 quan
do, in occasione dei festeggiamenti per la S.S. Maria Immacolata, all’interno del rione “Savorito” di Castellammare di Stabia, cinque soggetti di sesso maschile issarono su di una pira di legno, ritualmente allestita per i cc.dd. “fuocaracchi”, uno striscione con la scritta: “COSÌ DEVONO MORIRE I PENTITI, ABBRUCIATI” e un manichino di pezza con un cappello in uso alle forze dell’ordine: il tutto fu poi dato alle fiamme alla presenza di una moltitudine di persone.
Le indagini, immediatamente avviate in sinergia tra l’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato sotto il coordinamento della D.D.A. di Napoli, a febbraio di quest’anno, hanno permesso di identificare gli autori. Si tratta di tre maggiorenni - Francesco Imparato, Antonio Artuso e Fabio Amendola - e due minorenni.