La Juve Stabia fatica a mandar giù la prima sconfitta stagionale. Il 3-2 di Catania è frutto soprattutto di una prestazione da rivedere di quel pacchetto arretrato sin qui pressappoco perfetto nelle ultime uscite. «Non ho nulla da rimproverare alla squadra – sottolinea mister Novellino –, abbiamo recuperato un match complesso finendo poi per subire il terzo gol nel nostro momento migliore. È chiaro che alcune cose vadano riviste, la partenza è stata difficoltosa. La prestazione, al di là dei moduli, non è stata ottimale e le responsabilità in questi casi sono tutte dell’allenatore. L’amarezza è tanta, dispiace soprattutto per i tifosi che avrebbero meritato un finale ben differente. E a me non piace perdere». Contro gli etnei si è sbloccato Eusepi. «Sono felice per la sua doppietta, la meritava dopo l’infortunio patito contro l’Avellino. In termini di reparto, durante la settimana lavoreremo sodo anche sui movimenti degli attaccanti, sin qui non siamo riusciti a sfruttare un fondamentale prezioso
come le palle inattive. Sono convinto che questa squadra possa fare grandi cose, il tempo è dalla nostra parte». Trova il lato positivo del match proprio il “Re”. «Abbiamo reagito da grande squadra trovando le 2 reti del pari – spiega Eusepi –, poi nella ripresa sarebbe potuto accadere di tutto e abbiamo incassato il terzo gol con Moro che è stato aiutato dalla deviazione che ha beffato Sarri. A quel punto rimontare di nuovo era durissima, loro hanno iniziato a spezzettare il gioco restando spesso a terra e noi siamo calati in termini di lucidità. Resta la consapevolezza di non aver demeritato, abbiamo offerto una prestazione importante da cui ripartire. Personalmente non vorrei mai perdere, ci prendiamo questi 3 schiaffi in uno stadio importante come il Massimino con la consapevolezza di dover migliorare e di doverlo fare in fretta. La delusione per il risultato è solo attenuata da una doppietta che mi rinfranca dopo lo stop per infortunio. Ora testa al Picerno, vogliamo sbloccarci in casa». Vietato fermarsi, la strada è ancora lunga.