Sale l’adrenalina per uno tra i finali di stagione più entusiasmanti degli ultimi anni nel massimo campionato italiano. Prosegue la lotta serrata senza esclusione di colpi tra Juventus e Napoli, con i bianconeri reduci dal successo tra vibranti polemiche nel match di San Siro contro l’Inter. Tante le decisioni discutibili prese dall’arbitro Orsato, su tutte quella di lasciare inspiegabilmente i nerazzurri in inferiorità numerica dopo appena 17 minuti. Rosso diretto eccessivo, ma soprattutto applicando il VAR in una situazione in cui non poteva intervenire, dal momento che non sussiste chiaro errore di Orsato avendo inizialmente sanzionato l’intervento di Vecino con un cartellino giallo. Graziati poi Barzagli per un’entrata simile su Icardi e più volte Pjanic, conscio di godere di piena immunità.
Il Napoli cercherà di rispondere sul campo, affrontando una tignosa Fiorentina reduce da appena 1 punto raccolto nelle ultime 3 uscite, con la zona Europa League che sembra sfumare sempre più dopo i contemporanei successi pomeridiani delle dirette concorrenti Atalanta, Milan e Sampdoria.
Confermati in blocco i titolarissimi, eroi popolari in regale sinfonia partenopea dopo la storica presa dell’Allianz Stadium. Al Franchi per inseguire il record assoluto di risultati utili esterni, in un impianto ultimamente favorevole dove il Napoli conquista almeno un punto da 9 anni.
La squadra guidata da Pioli conferma il 4-3-1-2, e rispetto al brutto ko al Mapei Stadium contro il Sassuolo nell’ultimo turno c’è qualche variazione. Torna al centro della difesa Pezzella al rientro dalla squalifica e farà coppia con Milenkovic complice anche lo stop in settimana di Vitor Hugo. Si rivede Badelj in mediana, dopo un mese costretto ai box a seguito di un infortunio al ginocchio patito in Nazionale a fine marzo. Torna Simeone dal primo minuto, in supporto a Chiesa e con Saponara che ritrova il proprio padre calcistico affrontando Maurizio Sarri sulla panchina di un Napoli che propone il gioco più bello dell’intero campionato.
Già in settimana la partita era stata stranamente caricata di eccessiva tensione, con la Fiorentina impegnata per bocca di diversi tesserati a garantire la regolarità del campionato, promettendo a tanti media di non aver alcuna intenzione di scansarsi. Non se ne avvertiva la necessità, dal momento che Fiorentina e Napoli mantengono ancora viva la stagione grazie alla concreta possibilità di poter raggiungere i rispettivi, prestigiosi obiettivi. Tanta attenzione non era stata data invece a qualche goleada di troppo durante il campionato, che invece potrebbe indirizzare il campionato a parità di punti e di risultati scontri diretti.
Allo stesso tempo, è sembrata poco felice la scelta di Mazzoleni come direttore di gara, protagonista assoluto della Supercoppa Italiana 2012 con le fantasiose espulsioni di Zuniga e Pandev a spinare la strada alla Juventus che si impose dopo i tempi supplementari con il presidente De Laurentiis che con coraggio fece disertare la premiazione in segno di legittima protesta.
Passano soltanto 5 minuti, e Mazzoleni decide che è già tempo di rendersi protagonista. Lungo lancio di Laurini a scavalcare la difesa, Koulibaly è in ritardo su Simeone, sbaglia il tempo e lo stende causando calcio di rigore e conseguente cartellino giallo. Non è abbastanza, si va al VAR che cambia la decisione: fallo fuori area e rosso diretto sventolato in faccia ad un attonito Koulibaly. Fuori Jorginho, dentro Tonelli e 4-4-1 con Callejon e Insigne esterni mentre Mertens resta l’unico riferimento sul fronte offensivo. Poco dopo Reina si oppone ad una punizione di Biraghi, ribattuta prede di Milenkovic che trova ancora una volta l’opposizione del portiere partenopeo. Al 12’ Saponara dal limite non inquadra la porta, quindi Veretout calcia una punizione dal vertice sinistro dell’area, guadagnata dalla velocità di Chiesa: sfera in curva Fiesole. Al 25’ Mario Rui sfiora il jolly direttamente su calcio d’angolo, ma Sportiello non si fa sorprendere, e con un balzo all’indietro alza la sfera oltre la traversa. Al 30’ Marek Hamsik pennella in verticale per lo spunto di Hysaj, cross al volo all’altezza della linea di fondo, Insigne controlla ma poi cicca clamorosamente il pallone al momento della battuta a rete da posizione centrale. Un giro di lancette più tardi Allan ruba un pallone d’oro a Saponara nella trequarti dando il là ad una ripartenza potenzialmente letale: Mazzoleni fiuta il pericolo ed invalida tutto fischiando una gamba troppo alta del mastino ex Udinese. In barba al mismatch
di oltre 10 centimetri a favore del trequartista in maglia viola. Ma tant’è. Al 34’ la gara prende inevitabilmente una piega storta: Biraghi spazza via un pallone prima che lo stesso oltrepassi la linea laterale: da un estremo tentativo di evitare una rimessa con le mani a favore del Napoli nasce il più involontario degli assist, con la complicità di Mario Rui che si addormenta tenendo la linea bassa e Tonelli in netto ritardo su Simeone che gli prende il tempo infilando poi Reina sotto le gambe. Al 42’ Saponara ruba palla in maniera irregolare su Mario Rui, Mazzoleni tra le proteste lascia correre, imbucata per Benassi che trova Reina pronto sul primo palo ad evitare il raddoppio. Allo scadere della prima frazione di gioco Reina mantiene ancora in gara il Napoli dicendo di no ad un’insidiosa conclusione firmata Chiesa da distanza ravvicinata.
Al 49’ il destro a giro di Saponara si perde larghissimo alla sinistra di Reina. 60 secondi più tardi il Napoli dispone dell’occasione più ghiotta per rimettere il match in equilibrio: Mertens chiude un triangolo amplissimo con Callejon, mancino al volo da posizione defilata che costringe Sportiello ad una difficile parata a terra. Veretout non trova la porta su palla inattiva, quindi Reina mette ancora una volta tutta la propria esperienza per salvare tutto su Chiesa. Sarri si gioca il tutto per tutto, e termina immediatamente i cambi inserendo Zielinski e Milik per Hamsik e Mertens. Ma al 63’ è la Fiorentina a trovare nuovamente il gol sfruttando le disattenzione di una difesa svogliata e poco reattiva. Corner dalla destra, l’incornata di Badelj trova la schiena di Hysaj e quindi l’ennesimo intervento provvidenziale di Reina: sulla seconda palla dormono tutti ma non Simeone che indirizza la gara a favore di una Fiorentina non trascendentale ma spietata. Insigne è l’ultimo ad arrendersi , ma non riesce a trovare la giocata giusta per mettere in difficoltà una difesa viola attenta in ogni lettura. In pieno recupero giunge anche il tris, mazzata troppo pesante per un Napoli che non meritava un passivo tanto pesante. Chiesa lancia lungo, Simeone ha ancora la forza di scattare via sul filo del fuorigioco rubando tempo e spazio a Mario Rui: Reina ancora battuto per il primo hat-trick del Cholito da quando è approdato nel massimo campionato italiano.
Salvo nuovi scenari attualmente impensabili, il Tricolore prende per la settima volta di fila la via di Torino. Purtroppo l’albo d’oro non renderà merito alle gesta di questi eroi vestiti d’azzurro in grado di battere ogni record della propria storia per rendere incerta fino all’ultima la lotta per il titolo. La storia non va però soltanto letta in maniera fredda, ma interpretata criticamente andando a coglierne tutte le più sottili sfaccettature. Resta un peccato che scelte inadeguate nei momenti topici, quando Juventus e Napoli attraversavano i propri fisiologici momenti di difficoltà, abbiamo fatto pendere l’ago della bilancia verso i più potenti. L’assalto al Palazzo è irrimediabilmente fallito, e non è facile digerire Cagliari, Firenze, Roma (sponda Lazio) e Milano (non più tardi di ieri sera) per i protagonisti in campo e per quanti hanno macinato kilometri per seguire la squadra in ogni angolo dello Stivale. Paralizzato Capodichino dopo la storica presa di Torino, così come bloccato la Stazione Centrale per far sentire l’amore incondizionato verso un fiero gruppo di uomini in partenza per Firenze. Soltanto un caso che le più brutte prestazioni del Napoli siano giunte quando gli uomini di Sarri sono stati costretti a giocare per esigenze di calendario dopo che la Juventus aveva vinto in maniera piuttosto discutibile contro Lazio e Inter? Ai posteri l’ardua sentenza.
FIORENTINA – NAPOLI 3-0
Reti: 34’ pt Simeone, 17’ st Simeone, 45’+3 st Simeone
FIORENTINA (4-3-1-2) Sportiello; Laurini (16’ st Bruno Gaspar), Pezzella, Milenkovic, Biraghi; Veretout, Badelj (39’ st Cristoforo), Benassi; Saponara (29’ st Eysseric); Chiesa, Simeone.
All: Pioli
NAPOLI (4-3-3) Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Jorginho (10’ pt Tonelli), Hamsik (13’ st Zielinski); Callejon, Mertens (13’ st Milik), Insigne.
All: Sarri
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo
Note: Espulso: Koulibaly (N), all’8’ pt per chiara occasioned a gol. Ammoniti: Laurini (F), Albiol (N), Callejon (N), Badelj (F), Milik (N), Eysseric (F), Insigne (N), Mario Rui (N). Corner: 2-3. Recupero: 4’ pt, 3’ st.