Si indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. È questa la direzione assunta dalla Procura di Torre Annunziata per fare luce sulla tragedia della funivia del Monte Faito, precipitata ieri pomeriggio. Un bilancio pesantissimo: cinque persone a bordo, quattro decedute sul colpo e una in condizioni disperate, trasportata in elisoccorso all’Ospedale del Mare di Napoli.
Le indagini, affidate alla Polizia di Stato, sono partite già nelle ore successive all’incidente. Tra le vittime figura Carmine Parlato, 51 anni, storico operatore Eav, iscritto alla Filt Cgil, in servizio da oltre trent’anni. Insieme a lui due turisti britannici e una cittadina israeliana. Il corpo nazionale soccorso alpino e speleologico è intervenuto sul Monte Faito con circa 20 tecnici che hanno provveduto al recupero di un ferito grave, elitrasportato in ospedale, e di 4 corpi senza vita. Una delle salme è stata individuata da un soccorritore della Guardia di Finanza. Le operazioni di soccorso, spiega il corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, sono risultate particolarmente complesse a causa della fitta vegetazione e della nebbia che, in un primo momento, non ha permesso di ritrovare con rapidità il punto esatto della caduta.
Sul luogo della tragedia si sono recati il governatore della Campania Vincenzo De Luca, il prefetto di Napoli Michele Di Bari, il procuratore capo Nunzio Fragliasso, il sindaco di Castellammare Luigi Vicinanza e il sindaco metropolitano di Napoli Gaetano Manfredi.
Dagli Stati Uniti, dove si trova in visita ufficiale per l’incontro con il presidente americano Donald Trump, è arrivata anche la nota ufficiale della Presidenza del Consiglio:
«Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, impegnata a Washington per l'incontro con il Presidente americano Donald Trump, ha appreso del tragico incidente avvenuto oggi sulla funivia del Monte Faito e desidera esprimere, a nome del Governo italiano e suo personale, la vicinanza e le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e ai feriti. Il Presidente Meloni è in contatto con il Ministro per la protezione civile Nello Musumeci e il Capo del Dipartimento Fabio Ciciliano».
Profondo il messaggio di Gaetano Manfredi, che ha parlato anche come sindaco della Città Metropolitana:
«Il dolore di una comunità è il dolore di un intero territorio e la tragedia avvenuta oggi sulla funivia del Monte Faito ci colpisce profondamente. In qualità di Sindaco di Napoli e della Città Metropolitana, esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza alle famiglie delle vittime, alle comunità coinvolte e in particolare a quella di Castellammare di Stabia. In questi momenti drammatici, è fondamentale stringerci attorno a chi soffre e sostenere il lavoro delle autorità e dei soccorritori impegnati sul posto. Tutti uniti nel dolore, con rispetto e responsabilità».
Duro, e al tempo stesso carico di partecipazione, anche l’intervento del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha voluto essere presente s
ul Faito e poi all’ospedale dove è ricoverato il superstite:
«Per la Campania è stata una giornata davvero tragica e dolorosa a causa del drammatico incidente che si è verificato sulla funivia del Faito. Il nostro primo pensiero va alle quattro persone decedute nell’incidente, alla persona ricoverata in gravi condizioni all’Ospedale del Mare e a tutti i loro familiari. Stiamo seguendo costantemente e in prima persona, con il sopralluogo a Castellammare di Stabia e poi con la visita all’Ospedale del Mare, l’evolversi della situazione. Siamo grati ai soccorritori, intervenuti tempestivamente e in condizioni difficili. Hanno fatto un lavoro encomiabile. Ora si tratta di capire quello che è successo. Ogni accertamento su quanto accaduto verrà fatto con la massima celerità e con assoluto rigore».
Il sindaco Vicinanza spiega: «Una tragedia, quella della Funivia del Monte Faito, che ci lascia sgomenti. In questo tempo sospeso nel dolore, la nostra Castellammare di Stabia si stringe con profonda commozione alle famiglie delle vittime e prega per la pronta guarigione della persona ferita. Questo è il momento del silenzio. Poi verrà quello della verità. In segno di rispetto, ogni parola lascia spazio al silenzio, che parla più forte di ogni voce. Ma verrà il tempo in cui sarà necessario accertare le cause di questa tragedia, per rispetto di chi oggi non c’è più. In segno di lutto e partecipazione al dolore dell’intera comunità, proclameremo il lutto cittadino, così come abbiamo deciso di annullare tutte le iniziative per le festività pasquali. Nella tragedia di queste ore, ancora una volta Castellammare ha dato prova del suo grande cuore, mettendo subito in moto la catena della solidarietà. Dai soccorsi coordinati dal Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ai volontari della Protezione Civile, dalle Forze dell'ordine alla Polizia Municipale, dai dipendenti del Comune a quelli dell'Eav, dal personale sanitario tutti uniti per fronteggiare questo dolore collettivo».
Il dolore e la rabbia si intrecciano in un sentimento comune. La cabina, riattivata solo da pochi giorni dopo la pausa invernale, era stata oggetto di verifiche tecniche e manutenzione. Eppure qualcosa è andato storto. L’incubo del Mottarone, dove nel 2021 morirono 14 persone a causa del cedimento del cavo e della manomissione dei freni d’emergenza, torna vivo nella memoria di tutti.
Ma anche la funivia del Faito non è nuova a tragedie: nel Ferragosto del 1960, una cabina arrivò a valle senza riuscire a frenare, schiantandosi sui binari della Circumvesuviana: 4 i morti, 31 i feriti.
La lista dei disastri italiani in quota è lunga e dolorosa: Cermis 1976 (42 morti), Cermis 1998 (20 vittime tranciate da un aereo militare Usa), Champoluc 1983 (11 morti), Kaprun 2000 (155 vittime).
Tragedie che segnano e che impongono una riflessione seria. Il tempo del lutto è ora, ma quello della verità e delle responsabilità non può tardare. L’Italia non può permettersi un altro Mottarone. E il Faito chiede giustizia.