Scompare un mito della tifoseria stabiese, il simbolo della rinascita del club gialloblù all'inizio degli anni '90 sotto la guida del presidente Roberto Fiore. Gaetano Musella è stato trovato morto intorno alle 13,30 di oggi in un piccolo sentiero sul promontorio della Caprazoppa a Finale Ligure, notato da un turista tedesco che ha immediatamente dato l'allarme segnalando il corpo ai carabinieri. A breve distanza dal cadavere figurava l'auto dell'amico, una Cinquecento blu, con cui l'ex calciatore avrebbe raggiunto la località. Il corpo senza vita, seminudo, non presentava segni di colluttazione né sangue ed è stato trasportato nel cimitero di Zinola per l'autopsia. Sul posto sono intervenuti il sostituto procuratore Chiara Venturi, il capitano Bianco del nucleo investigativo di Savona, il maggiore Sandro Colongo della Compagnia di Albenga, il reparto operativo di Savona e il medico legale. L'ipotesi più accreditata lascia supporre che si sia trattato di un malore.
Cresciuto nelle giovanili del Napoli, ha esordito con il club partenopeo nel 1978 prima di essere ceduto in prestito al Padova in C nella stagione seguente. Una volta tornato alla casa madre, è entrato stabilmente in prima squadra sfiorando lo scudetto nel 1981. Dopo una breve parentesi con la maglia del Catanzaro, Musella ha proseguito la sua carriera nelle serie minori, vivendo una seconda giovinezza a Castellammare tra il 1992 e il 1995. Con la casacca gialloblù ha conquistato da assoluto protagonista la promozione in C1 nel 1993 e ha sfiorato la B, sfumata soltanto nella finale dei play-off al San Paolo contro la corazzata Salernitana, realizzando 26 reti in 82 p
artite e conquistando la platea del Menti con la sua classe e le sue punizioni impeccabili. Appese le scarpette al chiodo, ha intrapreso la carriera di allenatore fino al 2009, guidando tra le altre il Sorrento, la Casertana, la Sanremese e il Campobasso.
Dopo la tragica morte di Gori, un altro lutto dunque colpisce la squadra che ha riportato il grande calcio a Castellammare dopo anni di anonimato nelle serie minori senza tuttavia riuscire nell'impresa di conquistare la promozione in B, traguardo storico raggiunto dal club nel 2011. La figura di Gaetano Musella resterà per sempre viva nel ricordo dei tifosi estasiati dalle sue gesta, che ancora oggi riecheggiano in un Menti che all'epoca era gremito in ogni ordine di posto, suggestione di un'epoca che in tanti oggi rimpiangono.
La società stabiese esprime il suo cordoglio in una nota apparsa poco fa sul sito ufficiale: "Il Presidente, il Vice Presidente, il Direttore Generale, il segretario, i dipendenti, i collaboratori, lo staff tecnico, lo staff medico ed i tesserati della S.S. Juve Stabia SpA partecipano commossi ed increduli al dolore che ha colpito la famiglia Musella per la tragica scomparsa di Gaetano, bandiera delle vespe negli anni 90’ e degno capitano di una Juve Stabia che seppe arrivare ad un passo dalla serie B. Alla famiglia Musella, alla moglie ed ai figli vanno le più sentite condoglianze da parte della S.S. Juve Stabia SpA. R.I.P. “Nino” che il tuo sorriso possa accompagnare per l’eternità i ricordi e le emozioni che hai saputo regalare a tutti gli stabiesi".