L'entusiasmo che ha avvolto la squadra dopo le prime uscite incoraggianti in Tim Cup ha lasciato il posto alla delusione e allo sconforto in seguito all'umiliante sconfitta patita sul campo del Pescara, che ha letteralmente passeggiato sulle macerie di una Juve Stabia davvero allo sbaraglio. Ne è consapevole anche Samuel Di Carmine, fra le punte di diamante di un mercato che dovrà riservare ancora qualche colpo per le vespe al fine di evitare una retrocessione in Lega Pro che con la rosa attuale sembra davvero ineludibile: "Tre attaccanti in rosa sono pochi - sostiene l'attaccante gialloblù -. L'eventuale reintegro di Bruno o di Cellini ci consentirebbe di avere qualche opzione in più nel reparto, ma del mercato si occupa la società e non intendo addentrarmi in queste faccende. Posso soltanto esprimere il mio rammarico per una partita giocata in maniera pessima sia in difesa che in attacco e promettere un immediato riscatto sabato prossimo contro lo Spezia. Daremo l'anima per sovvertire i pronostici ed evitare ulteriori brutte figure". L'ex calciatore della Fiorentina ha rischiato di saltare per infortunio il match contro il Pescara, ma ha fatto di tutto per scendere in campo in vista dell'esordio in campionato delle vespe: "Non mi sono allenato per quasi tutta la settimana e, valutando a posteriori la mia prestazione, forse avrei fatto meglio a non giocare - ironizza Di Carmine -. Ci aspettavamo tutti un inizio diverso, il risultato finale è stato molto pesante ma ci rifaremo presto e tireremo fuori gli artigli contro i liguri. Purtroppo il calendario ci penalizza: dopo lo Spezia ci toccherà affrontare Reggina e Siena, anch'esse candidate alla promozione in A, ma in casa dovremo raccogliere un buon bottino di punti e costruire la salvezza tra le mura amiche. Il mister a fine partita ha parlato poco, ma oggi sicuramente avrà molte cose da dire al gruppo. L'approccio alla gara è stato davvero deludente, ma le partite sono condizionate dagli episodi: se il colpo di testa di Diop in avvio di gara fosse finito nel sacco, la gara avrebbe assunto tutta un'altra piega".
Sognava di bagnare il suo esordio fra i professionisti con un risultato positivo, ma alla fine deve accontentarsi di una prestazione da "migliore tra i peggiori" con ben tre reti al passivo. Laurentiu Branescu non cerca alibi per giustificare una sconfitta maturata senza un briciolo di reazione da parte delle vespe, in balia degli abruzzesi dal primo all'ultimo minuto del match: "I nostri avversari si sono dimostrati più forti ed avevano anche il vantaggio del fattore campo - spiega il portiere gialloblù -. Noi siamo andati a Pescara con l'intento di strappare un risultato positivo, ma abbiamo giocato male ed ora abbiamo l'obbligo di riscattarci in vista dell'esordio casalingo contro lo Spezia. Il campionato è letteralmente spaccato in due tronconi e dovremo affrontare in rapida successione tante squadre candidate alla promozione, pertanto non sarà facile restare fuori dai guai in questo avvio di stagione. Ero emozionato nelle prime battute del match per il mio esordio tra i professionisti, ma ho preso fiducia nel corso della gara: devo ammettere che l'impatto è stato duro e che la differenza rispetto alla Primavera è tanta, considerando anche che la mia Juventus in genere tendeva a comandare il gioco e dalle mie parti arrivavano poche conclusioni a rete. Non mi conforta sapere di essere stato il migliore in campo nella sfida di sabato scorso, perchè si vince e si perde tutti insieme e mi assumo anch'io la responsabil
ità per questa sconfitta". L'alternanza con Viotti potrebbe diventare un "leit motiv" della stagione, come già accaduto in passato tra Colombi e Seculin e tra quest'ultimo e Nocchi, proveniente anch'egli dalla Juventus: "Ho subito stretto amicizia con Viotti, col quale non avverto alcuna rivalità - afferma Branescu -. Il mister non ci ha dato ancora un'indicazione precisa su chi sarà il titolare, ma io penso soltanto a dare il massimo per questa maglia. Chi fra noi due scenderà in campo dovrà semplicemente dare il meglio di sé per blindare la porta e incassare poche reti. L'esempio di Nocchi è stato importante per me: la sua esperienza a Castellammare è stata molto positiva e sono entusiasta della piazza e della tifoseria stabiese". Cresciuto all'ombra di un mostro sacro del calibro di Gigi Buffon, Branescu svela di aver osservato a lungo le movenze del suo ex compagno di squadra e racconta infine la sua amicizia con Beltrame, prossimo al trasferimento al Cagliari: "Gigi è il numero uno tra i portieri ed allenarmi con lui è stata un autentico privilegio per me. Ho cercato di carpire i segreti del mestiere da Buffon, ma anche da Storari, Manninger e Rubinho, tre portieri di grande esperienza che hanno tanto da insegnarmi. La mia ambizione è quella di compiere passi avanti nel mio percorso di crescita a Castellammare e tornare un giorno a Torino da protagonista. Beltrame è un mio caro amico, col quale ho contatti quasi quotidiani. Quando si vociferava di un suo approdo in gialloblù ero entusiasta, ma ora gli auguro le migliori fortune in quel di Cagliari e spero che possa avere una carriera luminosa". Sfumato dunque Beltrame, la società si sta fiondando in queste ore sul mercato alla ricerca dei rinforzi adeguati per consegnare a Braglia una rosa competitiva e per evitare ulteriori figuracce in prospettiva futura. Sul fronte cessioni, si registra così un netto passo avanti da parte del Modena nella trattativa per l'acquisto di Salvatore Bruno, un affare che potrebbe sbloccare il mercato in entrata delle vespe, concentrate in particolare sul reparto difensivo, davvero deficitario nelle prime uscite. Aronica e Lanzaro sono due piste percorribili e il loro probabile arrivo in gialloblù dovrebbe portare esperienza e carisma ad una difesa che quasi certamente sarà priva di Figliomeni, inguardabile a Pescara e sul piede di partenza ormai da mesi. Sul centrale calabrese è forte il pressing dello Spezia, ma non gli mancano altri estimatori e il suo addio appare pressoché scontato. In mediana, la cessione di Mezavilla è stata bloccata e l'arrivo di Scozzarella si rende necessario, data l'incapacità palesata da Suciu di prendere in mano il centrocampo e di dare qualità alla manovra. Sul fronte attacco, si profila un prolungamento contrattuale per Cellini, disposto a spalmare il suo ingaggio su due anni: l'attaccante fiorentino sogna così di ricalcare le orme di Danilevicius, ripudiato in estate da Braglia e rimasto ai margini della rosa, salvo diventare il perno principale e il bomber di un attacco che in sua assenza ha fatto molta fatica a concretizzare. Il giovane Novothny e l'esperto Martinetti sono per ora due semplici idee, ma il tempo stringe e la settimana conclusiva si preannuncia davvero infuocata per Manniello, alle prese con una matassa davvero difficile da sbrogliare e con le pretese di un Braglia apparso alquanto spazientito dopo l'umiliazione subita sul campo del Pescara.