La Juve Stabia, guidata dalla carica dei circa settecento tifosi provenienti da Castellammare, si prepara per l'impegnativa trasferta emiliana in programma domenica pomeriggio. Tra le mura dell'Orogel Stadium il Cesena attende la squadra di Pagliuca. Entrambe le squadre, sorprese del campionato, punteranno a concretizzare l'obiettivo salvezza. Sarà una partita dal sapore del tutto speciale per un ex giocatore: Adriano Mezavilla ha vestito sia la maglia delle vespe, che quella dei bianconeri. Dopo il suo ritorno alle falde del Faito, è stato soprannominato dai tifosi stabiesi il primo sindaco calciatore della storia . Due promozioni dalla C alla B, una Coppa Italia di C e oltre 150 partite con la casacca gialloblù. Mezavilla è stato a nostra disposizione per rispondere alle seguenti domande:
Sei stato la bandiera stabiese per eccellenza a Castellammare, tanto che i tifosi ti hanno nominato “sindaco” della città. Dopo aver centrato la storica promozione in B nel 2011, hai fatto ritorno alle falde del Faito nel 2019 per scrivere un altro pezzo di storia con la Juve Stabia, segnando il gol contro la Vibonese valido per la matematica promozione in cadetteria. Qual è il ricordo più bello?
Sono stati sei anni belli. Gli ultimi sono serviti più da esperienza. La annata quando ero nel pieno della forma, la seconda è stata comunque importante. I ricordi i più belli sono stati i primi anni di C, quando abbiamo vinto a Roma. Bella compagine, che giocava da squadra, un po’ come quella di oggi, che segue un filo logico. Se sta facendo i risultati è sicuramente merito della squadra, oltre che dell’allenatore. Il ricordo più bello è il primo anno di B: ci divertivamo in campo, nonostante le prime cinque partite. Peccato non aver fatto i play-off, avevamo alcuni punti di penalizzazione. Ci è mancato qualcosina alla fine.
Due stagioni consecutive in Serie B con la maglia del Cesena: più di trenta presenze e la rete messa a segno del momentaneo vantaggio contro il Pisa. Il ricordo più bello di quella piazza
È stata la mia seconda squadra in Serie B. Sono stato con Fabrizio Castori, ma non ho fatto bene a causa dell’info
rtunio nel ritiro precampionato e sono stato cinque mesi fermo. Poi è stato tutto in salita. Non ho potuto dare il meglio di me per quella piazza. Se c’è un ricordo bello, è sicuramente legato alla tifoseria: quando iniziava a cantare era una bella bolgia. Mi dispiace tantissimo non aver potuto dare il meglio.
La Juve Stabia è anche quest’anno la sorpresa del campionato: le vespe toccano con un dito ormai l’obiettivo salvezza, ma i tifosi sognano in grande, confidando nella partecipazione ai play-off. Come giudichi l’operato della squadra di Pagliuca?
Ricorda molto la prima squadra di Serie B, segue il suo allenatore, ha dei singoli importanti e tutti insieme fanno una bella squadra. Stanno dimostrando le proprie qualità e sicuramente anche grazie alla piazza, che ha tanto entusiasmo, che spinge a fare ancora meglio. Il campionato è ancora aperto. La Serie B non è un campionato facile, tutti cercano di fare punti. Ma loro hanno le armi giuste per fare buone partite e possono sicuramente fare un qualcosa in più.
Anche il Cesena non è da meno: una delle sorprese del campionato con l’obiettivo salvezza a portata di mano. Con 42 punti, uno dietro alla Juve Stabia, la squadra di Mignani sogna in grande. Come giudichi il suo operato?
Sta facendo il suo bel campionato. Ha delle potenzialità e fanno bene a credere in qualcosa in più. Hanno una piazza che li spinge a dare di più.
Domenica all’Orogel Stadium le tue ex squadre si affronteranno in una sfida ad armi pari, che per entrambe potrebbe valere una stagione. Che match ti aspetti?
Sarà una partita bella tra due squadre che non hanno molto da perdere e a viso aperto. Mostreranno le loro qualità e c’è da aspettarsi una partita aperta. Se devo fare il tifo per una delle due, sicuramente la Juve Stabia. Mando un abbraccio grande a tutti, sono nel mio cuore. Mi fa sempre piacere vedere i risultati positivi. Non smetterò mai di dire grazie a tutti per il calore che mi hanno fatto sentire in Italia e a Castellammare. Ora vivo in Brasile, ma mi manca il calore del popolo gialloblù.