Juve Stabia

Juve Stabia - L'ex Chievo Sorrentino. «A Castellammare sono cresciuto tantissimo, Fontana, Di Meglio e Di Nicola insegnanti di vita»

L'ex numero uno, intervenuto durante la trasmissione ''Eleven Home'', è tornato sulla sua parentesi gialloblù

di Gioacchino Roberto Di Maio


   Stefano Sorrentino (Google)

La Juve Stabia ha rappresentato una preziosa palestra di vita. Intervenuto durante la trasmissione “Eleven Home”, l’ex portiere del Chievo Verona Stefano Sorrentino ha ricordato la propria avventura alle falde del Faito durante la stagione 1999/2000. «Per un ragazzo giovanissimo come ero io all’epoca – ha spiegato a Jolanda De Rienzo –, la Juve Stabia ha rappresentato un’opportunità preziosa per confrontarmi per la prima volta con un campionato professionistico. Ricordo con piacere i 6 mesi vissuti a Castellammare, pur giocando poco mi hanno consentito di maturare tantissimo sotto il profilo tecnico e umano. Avevo 20 anni e calciatori come Fontana, Di Nicola e Di Meglio sono stati degli autentici maestri di vita per me. Quell’anno il Torino decise poi di richiamarmi dal prestito e di farmi ricoprire il ruolo di terzo, dunque quella in gialloblù fu una parentesi tanto bella quanto breve. Mi fece piacere ritornare al Menti con il Palermo nel 2014, peccato che quella fu una stagione poco entusiasmante per le vespe. Tra l’altro sono legato alla Campania dai natali, nel 1979 mio padre giocò alla Paganese e io nacqui a Cava dei Tirreni anche se in realtà non ci ho mai vissuto». Il futuro di Sorrentino è ancora incerto.

«A 41 anni ho capito che non so fare nulla al di fuori del giocare a calcio – ha sorriso l’attuale attaccante del Cervo, club militante in Seconda Categoria –, dunque sto ancora decidendo il da farsi. Il ritiro è stato metabolizzato anche se è dispiaciuto il modo in cui è finita la mia avventura al Chievo dopo 8 anni e mezzo costellati da più gioie che amarezze. Ancor più che la decisione di non esercitare l’opzione di prolungamento del contratto per un altro anno, mi ha fatto male il non avermi concesso di scendere in campo durante l’ultima partita. Avrei voluto salutare il calcio e i tifosi clivensi facendomi fotografare con le mie figlie su rettangolo di gioco, cosa di cui sono stato privato. Per il futuro vedremo, l’unica certezza è che non farò l’allenatore. Prima dell’emergenza Covid-19 stavo seguendo il corso di direttore sportivo per conoscere l’area legale del calcio, mi auguro solo che qualche club decida di puntare su di me. Tra l’altro il mio agente, Federico Pastorello, mi ha chiesto di collaborare con lui. Di certo le opportunità non mancheranno». E chissà che un giorno il futuro di Sorrentino non possa di nuovo incrociarsi con il gialloblù della Juve Stabia.


giovedì 23 aprile 2020 - 19:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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