Cronaca

Meta - Schettino torna a dividere. Paese in tv su SkyTG e ''La Vita in diretta'' Rai1

Commenti sulla condanna a 16 anni in primo grado inflitta dai giudici. Su RaiUno l'intervento dei marittimi locali e dell'avv. Luigi Alfano, con pareri sull'entità della pena 

di Francesco Pascuzzo


   Meta. Il portone di casa Schettino

Il caso Schettino torna alla ribalta dei media. Questo pomeriggio la trasmissione di RaiUno "La vita in diretta" è sbarcata nuovamente in penisola, per commentare con la gente di Meta la sentenza del Tribunale di Grosseto. Come tre anni fa - dopo la tragica notte del disastro Costa Concordia all'Isola del Giglio - ecco quindi una nuova invasione delle tv in paese. Prima fra tutte la Rai, la cui diretta tv si è tenuta in piazza Vittorio Veneto, l'indomani della condanna piovuta da Grosseto. Interviste alla gente comune su SkyTG nei pressi della storica Casina dei Capitani, un luogo simbolo per tutti i marittimi di Meta. Insieme ad alcuni comandanti in pensione la sentenza punitiva del tribunale è stata commentata anche dall'avvocato Luigi Alfano, noto penalista della zona costiera. I giudici hanno condannato proprio ieri il comandante Francesco Schettino a 16 anni di reclusione con l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, oltre al pagamento dei danni alle famiglie delle vittime in solido con Costa Crociere. A nulla è valsa, insomma, la pubblica lettura del memoriale che Schettino ha recitato in lacrime nell'aula del foro toscano, prima della lunga Camera di Consiglio. A sottolineare però la diminuzione notevole della pena, rispetto a quanto richiesto dai pm dell'accusa (26 a

nni), è stato proprio il legale intervenuto nella diretta tv. L'avv. Alfano non aveva mai commentato in passato il caso Schettino, pur essendo apparso pubblicamente in zona durante il maggio scorso supportando, insieme allo stesso comandante della Concordia, la candidatura dell'attuale sindaco Giuseppe Tito sotto il segno del Partito Democratico. Un accostamento (forse) involontario quello del comandante con il PD metese, che causò non poche rogne in campagna elettorale al circolo cittadino. All'ira del premier Renzi seguirono infatti le dimissioni dell'ignaro segretario metese dal partito, con conseguente vittoria della fazione di Tito. Dallo stesso sindaco di Meta è giunto oggi il messaggio di dispiacere per quanto accaduto all'amico di vecchia data Schettino. Un caso che torna quindi a dividere il paese, dopo che sembrava averlo riunito - ma solo apparentemente - al momento delle elezioni amministrative 2014. In attesa del processo d'appello sul caso Concordia, qualcosa inizia a muoversi a Meta proprio dal punto di vista forense. I tagli alle spese legali del Comune avviati dall'amministrazione Tito porteranno prossimamente ad eventuali novità nella gestione del contenzioso per l'ente di via Tommaso Astarita. Numerose le figure professionali in pole position per il futuro incarico, sia interne alla Giunta che "esterne".


giovedì 12 febbraio 2015 - 19:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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