Una stoica Juve Stabia non riesce a compiere l’impresa a Pisa. In inferiorità numerica per oltre un’ora di gioco, le vespe vanno in vantaggio grazie ad un’autorete di Marin prima di cadere tra le polemiche sotto i colpi di Tramoni, Morutan e Moreo. Il susseguirsi degli episodi controversi che hanno deciso il match spinge il patron Andrea Langella ad intervenire in sala stampa al termine dei 90 e più minuti che recano impressa a fuoco la firma del signor Aureliano di Bologna. «Questa partita rappresenta l’ennesima schiacciante evidenza dell’estrema mancanza di rispetto nei confronti della nostra Juve Stabia – tuona il massimo dirigente gialloblù –, oggi il sistema arbitrale ha peccato nuovamente danneggiando i nostri calciatori che hanno dimostrato di essere forti sul rettangolo verde. Anche stavolta il VAR non ha funzionato. Mi appello a chi può farci avere maggiore considerazione, a volte mi viene voglia di non far
scendere la squadra in campo e chiudere i battenti. In genere intervengo poco pur essendo sempre presente, stavolta non ho potuto esimermi. Sono fortemente amareggiato da quanto ho visto, basti pensare all’espulsione di Candellone ed al rigore inesistente fischiato a vantaggio dei nostri avversari. Sono episodi che hanno cambiato la partita. L’amarezza è tanta, la squadra ha giocato bene, dimostrandosi compatta e professionale». Doveroso è anche un passaggio sul divieto di trasferta imposto dal CASMS ai residenti in provincia di Napoli. «Il fatto che i nostri tifosi non abbiano potuto assistere alla gara in questo bellissimo stadio non va bene, noi all’andata abbiamo accolto il Pisa stendendo i tappeti rossi. La nostra tifoseria rappresenta il dodicesimo uomo in campo, la sua assenza ha rappresentato l’ennesima nota stonata di questa giornata». Ora la testa va al Cittadella, sabato sarà l’occasione per il pronto riscatto.