E venne il giorno a Pompei. Dopo mesi di speranze e illusioni, all'alba di questa mattina ha avuto luogo il tanto atteso (e temuto) sgombero coatto della casa di riposo Carmine Borrelli. Poco dopo le 6 numerose unità delle forze dell'ordine locali hanno infatti preso possesso della struttura di via Lepanto e dato esecuzione all'ordinanza del Comune dello scorso 2 luglio che imponeva agli ospiti, una trentina di anziani in tutto, di liberare l'edificio per permetterne la messa in sicurezza e l'adeguamento agli attuali criteri di agibilità. Il tutto, indirettamente, concedendo altresì il via libera ai lavori Eav di ricollocazione della piccola cappella interna all'ospizio.
Il sindaco Pietro Amitrano ha parlato più volte di un trasferimento provvisorio, in attesa della chiusura del cantiere. La triste realtà odierna racconta tuttavia di una vera e propria 'diaspora' dei nonnini, smistati in piccoli gruppo anche grazie all'ausilio di più ambulanze: alcuni di loro tornati alle loro famiglie, altri sono stati invece divisi tr
a la casa di riposo 'Punta Paradiso' e un altro luogo di accoglienza sito in via Roma. Quest'ultimo, un tempo gestito dalla Chiesa, è stato ora dato in gestione a una cooperativa privata. Tutte le operazioni, protrattesi per l'intera mattinata, si sono svolte alla presenza degli ex operatori Aspide - ormai senza lavoro - familiari delusi e attivisti indignati. Dopo lo svuotamento la struttura è stata chiusa.
Occhi puntati adesso al contestatissimo progetto Eav: l'eliminazione dei passaggi a livello della città e la pianificazione ex novo di tutta l'area che da via Nolana arriva fino a via Crapolla e via Fucci ridisegnerà giocoforza integralmente la zona a nord del Santuario fino proprio alla casa di riposo Borrelli. Il tutto condito dai tanto dibattuti sottopassi per auto e pedoni, oltre a parcheggi e modifiche secondarie. Proprio sull'area dell'ospizio, come detto, il progetto impone la demolizione della vecchia cappella e costruzione di una nuova congrega. Con buona pace dei meno abbienti e della volontà testamentaria della signora D'Arienzo.