Una guida “amorevole e salda”, un pastore “generoso fino alla fine”, un punto di riferimento “per tutto il popolo di Dio”. Così l’Arcivescovo Prelato di Pompei, Monsignor Tommaso Caputo, ricorda Papa Francesco dopo l’annuncio della sua morte.
Alle 19 di domani, martedì 22 aprile, nella Basilica mariana, si terrà una Santa Messa in suffragio all’Altare Maggiore del Santuario. A presiederla sarà proprio monsignor Caputo, che ha voluto affidare al cuore dei fedeli un lungo e toccante ricordo del Pontefice.
“Come accade ogni qual volta se ne va una persona cara – dice l’Arcivescovo – si resta attoniti, quasi increduli. E lo siamo ancora di più di fronte alla morte di Papa Francesco”, ha dichiarato.
“Egli è stato un riferimento straordinario non solo per i vescovi, i sacerdoti e i religiosi, ma per tutto il popolo di Dio. Perdiamo una guida amorevole e salda”.
Ma proprio nei momenti di dolore, aggiunge Caputo, è la fede a sostenere. “Noi abbiamo il dono della fede. Crediamo nella risurrezione. La prospettiva della vita che non ha fine ci sostiene soprattutto in questi momenti”.
Poi, il ricordo vivido dell’ultimo saluto del Papa, avvenuto nel giorno più luminoso dell’anno liturgico: “Ieri, Pasqua di Risurrezione, Francesco, con la sua consueta generosità e malgrado le forze limitate, ha voluto salutarci, impartendo la benedizione dalla
loggia papale e scendendo poi tra i pellegrini in Piazza San Pietro”.
“Ora Egli è al cospetto del Padre: Lo ha servito per tutta la vita con amore, dedizione, generosità. Ha dato tutto sé stesso per Dio, per portare tutti a Lui, per mostrare al mondo la gioia del Vangelo e la misericordia del Padre. Lo abbiamo ammirato ogni giorno del suo pontificato e ancora di più negli ultimi tempi”.
Monsignor Caputo ricorda con particolare emozione la visita del Santo Padre a Pompei, il 21 marzo 2015: “Si fermò dinanzi alla Cappella delle Confessioni e mi esortò a dire ai sacerdoti di essere sempre misericordiosi nell'amministrare il sacramento. Era uno dei suoi molteplici modi per esprimere vicinanza alla gente”.
“Né posso dimenticare la premura paterna per i poveri. A lui è dedicata la Mensa dei poveri del Santuario”.
“Che possiamo fare ora se non pregare per lui? Lo faremo oggi e continueremo a farlo. Aveva una devozione tenera e profonda per la Madonna. L’accolga Lei in paradiso”.
E infine, un ultimo segno di amore alla città mariana: “Nel nostro cuore resterà poi indelebile una gratitudine speciale per Papa Francesco che, il 25 febbraio scorso, pur ricoverato in ospedale, ha voluto concederci la gioia dell'annuncio della canonizzazione del fondatore il Beato Bartolo Longo”.
“Il suo nome resterà indelebile nella storia di Pompei e della casa di Maria”.