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S.A.Abate - Chiusura degli stabilimenti AR, vertice in Prefettura

Non si ferma la lotta degli operai degli stabilimenti dell'ex-IPA in via Buonconsiglio e dell'ex-Conserviera Sud in via Battimelli.

di Vincenzo Vertolomo


Chiusura degli stabilimenti abatesi dell'AR Industrie Alimentari, si è svolto mercoledì mattina l'incontro alla Prefettura di Napoli tra la direzione aziendale, una rappresentanza dei lavoratori, i sindacati ed alcuni sindaci del comprensorio. Non si ferma la lotta degli operai degli stabilimenti dell'ex-IPA in via Buonconsiglio e dell'ex-Conserviera Sud in via Battimelli che, dopo la manifestazione di protesta di sabato scorso tra le strade abatesi dove erano presenti circa 2000 persone, mercoledì mattina hanno chiesto espressamente al Prefetto di Napoli, il dottore Andrea De Martino, di intervenire per evitare la chiusura degli stabilimenti abatesi del gruppo AR. La convocazione della dirigenza aziendale gruppo conserviero AR che ha deciso nei giorni scorsi la chiusura di 5 siti produttivi e la cessione dello stabilimento di Foggia alla multinazionale inglese-nipponica Princes-Mitsubishi, è stata convocata dal Prefetto di Napoli, il dottore Andrea De Martino dopo la proclamazione di circa due settimane fa dello stato di agitazione permanente indetta dagli operai negli stabilimenti di Sant'Antonio Abate e di Angri. "L'incontro alla Prefettura di Napoli - riferiscono Nicola Ricci, Francesco Fattoruso ed Emilio Saggese, segretari di categoria de sindacati Cgil, Cisl, Uil - a cui hanno partecipato i sindaci di Angri Pasquale Mauri, Antonio Varone di Sant'Antonio Abate e Domenico Peccerillo di Casola, sono stati presenti anche dei rappresentanti dell'assessorato regionale al Lavoro Severino Nappi e alle Attività Produttive Sergio Vetrella. Questo incontro tra le parti coinvolte e le istituzioni ha assunto un'importanza strategica in quanto l'operazione della cessazione del ramo d'azienda tra il gruppo AR e la Princes-Mitsubishi, la riteniamo un'operazione solo di natura finanziaria e commerciale, causando drammaticamente la chiusura di fabbriche, la dismissione industriale dei siti nel comprensorio, il licenziamento di oltre 2000 lavoratori tra fissi, stagionali e quelli impiegati nell'indotto. Attualmente prevediamo una situazione catastrofica che metterà sul lastrico le econome di intere famiglie di Sant'Antonio Abate, Angri, Casola, Lettere, Scafati, Gragnano e S. Maria la Carità, considerato che gli operai che si ritroveranno senza un lavoro, sono stati impiegati per 20-30 anni in questi opifici ed oggi, all'età media di 50-55 si ritrovano cacciati fuori dalle fabbriche senza un'alternativa lavorativa. Crediamo - concludono i sindacal

isti di Cgil-Cisl-Uil di Napoli - che solo con la mediazione del Prefetto si potrà scongiurare l'ennesimo dramma occupazionale con numeri e connotati negativi che il comparto agro-industriale campano non può più permettersi in una zona territoriale di per sé, già povera e deturpata".   Presente al vertice in Prefettura anche l'amministratore delegato del gruppo conserviero, l'ingegnere Alfredo Gaetani mentre è risultato assente il legale rappresentante della neonata PIA, Giacinto Guadagno, nata dall'accordo commerciale tra i due colossi alimentari AR e Princes. Secondo il sindaco di Sant'Antonio Abate Antonio Varone, è diventato di vitale importante promuovere un nuovo progetto agro-industriale per rilanciare le produzioni locali e con esse, le aree industriali dismesse negli anni scorsi: "Nell'ultimo ventennio abbiamo registrato sul territorio abatese la chiusura di diverse fabbriche e stabilimenti del settore conserviero, soprattutto a causa dell'assenza di adeguate politiche a sostegno - tiene a spiegare il sindaco Varone - considerato che l'economia abatese è fondata principalmente sull'agricoltura e le diverse attività che ne derivano, dobbiamo promuovere tutte le attività produttive annesse all'agricoltura, sia quelle artigianali che quelle industriali, così come già avvenuto nei mesi scorsi per il settore della floricoltura e del florovivaismo". Dopo l'intervento del deputato dell'Italia dei Valori Francesco Barbato al fianco dei lavoratori dell'AR registratosi sia sabato mattina al corteo cittadino degli operai e sia domenica mattina durante la Messa di Pasqua celebrata nei capannoni dell'ex-IPA, è intervenuto anche il senatore dell'IDV Nello Di Nardo per ribadire come sia stato già messo a corrente il governo nazionale sulla grave crisi occupazionale e lavorativa presente nel comprensorio, dopo la chiusura e la dismissione di alcuni importanti stabilimenti situati nell'area stabiese-torrese e dei Monti Lattari: "Nei mesi scorsi, attraverso un'interrogazione parlamentare, ho chiesto ai Ministeri di competenza quali azioni sarebbero state intraprese per il nostro territorio dal governo nazionale per rilanciare l'economia ed il lavoro di tante famiglie. Oggi appare ancora più urgente - conclude il senatore Di Nardo - informare il governo nazionale dell'imminente chiusura di altri stabilimenti e dei risvolti negativi che sta causando a diversi Comuni del territorio".

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venerdì 13 aprile 2012 - 10.25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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