Politica & Lavoro

Sicurezza sul lavoro, Avallone:''Il fenomeno ha assunto proporzioni inaccettabili''

Tutti i dati delle denunce di infortuni pervenute all'Inail negli ultimi tre anni.

di Pasquale Cesarano


“Il problema della sicurezza sul lavoro ha assunto proporzioni inaccettabili. Circa 4 lavoratori muoiono ogni giorno durante lo svolgimento della propria mansione e, per ciò che concerne gli infortuni, il dato è analogamente molto pesante: 939.566 sono i casi denunciati nel 2006 di cui 844.852 nell’industria e nei servizi, 66.286 in agricoltura e 28.428 tra i dipendenti dello Stato. Ed ancora, secondo fonti Inail, la percentuale di morti sul lavoro in Campania arriva all’11%”. Sono numeri da record quelli che presenta alla stampa Giovanni Avallone, responsabile del patronato Inca-Cgil di Castellammare. Dati che il sindacalista stabiese vuole portare all’attenzione di tutti in occasione della Campagna di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, promossa dalla Cgil e che partirà tra poco meno di un mese. Giovanni Avallone, i numeri che ha commentato sono agghiaccianti. Nei nostri territori le morti bianche e gli infortuni sul lavoro sono ancora troppi. Sì, la situazione è abbastanza grave. In città, c’è una crescita allarmante degli infortuni e delle malattie professionali nel triennio 2004-06. Visto lo scenario, quali sono le difficoltà maggiori per voi operatori del settore? Le difficoltà maggiori consistono nell’attivare la prevenzione. C’è bisogno che la legge 626/94 (legge per la prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro) trovi applicazione. Altre difficoltà le riscontriamo con l’ente assicuratore (l’Inail). Ed infine, è necessario ridare dignità ai lavoratori: molti di loro non si rivolgono al sindacato per paura di ritorsioni da parte del datore di lavoro. Ma cosa può fare il mondo sindacale per arginare questo fenomeno? L’u

nica arma che ha il sindacato è quella di informare e formare i lavoratori. Molti di loro non conoscono i loro diritti e di conseguenza hanno una scarsa cultura della salute e della sicurezza sul lavoro. Quali sono le categorie più colpite sui luoghi di lavoro? Sono i lavoratori edili e metalmeccanici quelli che scontano i maggiori handicap in quanto a salute e sicurezza sul lavoro. Questi lavoratori hanno orari pesanti, sono sottoposti a turni stressanti e hanno commesse da consegnare presto. Insomma, lavorano sotto costanti pressioni che spesso li portano ad avere poca lucidità e il più delle volte a subire infortuni gravi. Esiste, secondo lei, una relazione tra precarietà e sicurezza sul lavoro? Il precario affronta il proprio lavoro con una condizione psichica diversa dal lavoratore a tempo indeterminato. Il primo diventa ostaggio del datore di lavoro, che spesso lo minaccia prospettandogli il mancato rinnovo del contratto, e subisce tutte le pressioni aziendali. In queste condizioni, il lavoratore non è in grado di esprimersi al meglio ed è più probabile che possa incorrere in infortuni a causa della riduzione della lucidità. In tutto questo, può darvi una mano la politica? E se si, che tipo di risposte vi aspettate? La politica ha già fatto la sua parte, le leggi per la tutela e per la sicurezza sui luoghi di lavoro sono state realizzate. Il problema è che gli organi preposti al controllo sono poco presenti sul territorio.

Infortuni sul lavoro e malattie professionali avvenuti e denunciati all’Inail
Comune di Castellammare di Stabia, anno 2004-2006
(Gestioni: Industria e servizi + Agricoltura + Dipendenti conto Stato)


sabato 29 settembre 2007 - 13.23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

 



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