Falsi rimborsi Trenitalia accreditati sul conto corrente via internet. A lanciare l’allarme nel comprensorio stabiese e nella penisola Sorrentina l’Unione consumatori che in pochi giorni ha già raccolto decine e decine di segnalazioni da parte di clienti Trenitalia. La truffa si estende tramite web, false e-mail in cui si annuncia ai clienti un rimborso di 230 o più euro. «Ferrovie dello Stato è lieta di informarla che dal primo maggio 2008 è possibile richiedere il rimborso sui ritardi effettuati su tutte le tratte nazionali. A seguito di ciò, la informiamo che da un nostro controllo contabile le spetta un rimborso di duecentotrenta euro», così nel testo del messaggio telematico che invita i clienti a seguire le istruzioni riportate sul modulo allegato. Il modello, fornito tramite e-mail dalla falsa società, richiede di specificare le coordinate bancarie per ottenere il rimborso. «N.B. il rimborso avverrà mediante bonifico bancario entro e non oltre cinque giorni dalla ricezione». Questa la conclusione delle comunicazioni-truffa, inviate da indirizzi telematici che ricordano quelli ufficiali delle Ferrovie dello Stato. In
ventato anche il nome del responsabile che firma i messaggi: «Ennio Zibris responsabile rimborsi di Trenitalia S.p.a.». Il fenomeno, conosciuto nel mondo dell’informatica come phishing punta alle informazioni personali che consentono l’accesso a quei dati commerciali come numeri di carte di credito, numero di conto corrente, codici di identificazione o account bancari, utilizzando e-mail accattivanti. «Si cerca di imbrogliare riproducendo i loghi delle grandi società – spiega Marilisa Somma, avvocato della locale associazione consumatori – inducendolo prima a fornire i dati personali. L’Unione consumatori consiglia di rivolgersi sempre a sportelli delle società citate». Dello stesso parere le Ferrovie, che hanno già denunciato gli autori ignoti che spediscono i falsi rimborsi di biglietti. «Richieste - fa sapere la società – che non sono mai inoltrate da Trenitalia via mail». Intanto nel comprensorio stabiese aumenta il numero di richieste di patrocinio all’associazione di difesa dei consumatori. Sarebbero 50 le persone che avrebbero abboccato all’amo del phinshing fornendo dati personali a truffatori telematici.