Caso Cmo, dentro o fuori: tutto si deciderà entro 24 ore per i 70 dipendenti coinvolti e attualmente senza lavoro. È infatti attesa per domani la decisione del tribunale del Riesame che dovrà esprimersi sulla richiesta di dissequestro della sede di medicina nucleare del centro medico polispecialistico di Torre Annunziata.
Una battaglia iniziata ad agosto e che ora - non senza polemiche e momenti di tensione - volge finalmente al termine. Nel frattempo, nel corso della settimana sono state completate le procedure di licenziamento secondo gli accordi stipulati tra azienda e sindacati. "Abbiamo ancora una speranza - ha spiegato il comitato lavoratori del Cmo - anche grazie alla recente sospensione della procedura di acquisizione a patrimonio comunale della medicina nucleare, ancora sotto chiave". La decisione favorevole del Tar arrivata la settimana scorsa, paradossalmente, ha scatenato ancora di più l'ira degli ex dipendenti della struttura, i quali nel corso dell'ultimo consiglio comunale hanno manifestato tutto il loro dissenso vero l'immobilismo dell'amministrazione alla luce della sentenza regionale: è infatti ancora ferma al palo la risposta degli uffici comunali sulla procedura di trasferimento della medicina nucleare dal civico 9/11 al 13/21. Presentati in Assise anche una serie di documenti che sono stati richiesti dall'amministrazione comunale, a integrazione della procedura.
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La risposta però, attesa immediatamente dopo il confronto tra gli ex dipendenti e il sindaco Ascione negli uffici comunali di via Schiti il 25 settembre scorso, non è ancora arrivata. "Immediate dimissioni", questa la richiesta del comitato al primo cittadino di Torre Annunziata. Una protesta sfociata anche sui loro canali social: al sindaco - definito 'pinocchio' - viene rimproverato il fatto di "non avere a cuore la salvaguardia della salute dei cittadini e lavoratori, nonché dell'ambiente, disinteresse dimostrato in modo palese sia nella vicenda delle cisterne al porto sia nel caso Cmo".
La sospensione da parte del Tar della procedura di acquisizione a patrimonio comunale della medicina nucleare, come ha ricordato anche l'amministrazione del Cmo Luigi Marulo, rappresenta solo "un primo passo importante che ci consentirà di presentarci nelle varie sedi amministrative e penali nella qualità di proprietari e conduttori dell'immobile ospitante la medicina nucleare". Ecco perché la decisione del Riesame sull'immobile sito al civico 9/11 di via Roma potrebbe rappresentare una seconda boccata d'ossigeno: "Qualora la medicina nucleare riaprisse - fanno sapere dal comitato lavoratori del Cmo -, in base all'accordo raggiunto con i sindacati, verrebbero richiamati tutti i dipendenti licenziati e riprenderebbe in modo graduale l'attività sanitaria". Ora o mai più.