Finalmente si fa sul serio. A 118 giorni dall’ultimo match ufficiale disputato al San Paolo contro il Crotone, il Napoli torna sul rettangolo verde per provare a conquistare i primi 3 punti della nuova stagione. C’è tanta curiosità intorno al gruppo plasmato da Carlo Ancelotti per un esordio da brividi sul campo della Lazio, che forte del miglior attacco della scorso campionato con ben 89 reti realizzate in 38 gare, proverà a mettere i bastoni tra le ruote ad un Napoli che vuole confermarsi come principale antagonista della Juventus campione in carica.
Sarà il primo confronto diretto tra Ancelotti e Simone Inzaghi, con l’attuale tecnico dei capitolini che ha conquistato soltanto 1 punto nelle ultime 4 sfide disputate contro il Napoli. Tanti gli spunti che offre il primo big-match di Serie A, e per analizzare i segreti della compagine laziale, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni Alessandro Menghi, giornalista della testata www.lalaziosiamonoi.it
La Lazio si presenta ai nastri di partenza del nuovo campionato provando a riprendersi quella Champions che forse avrebbe meritato per quanto espresso sul campo lungo l’intero arco della scorsa stagione. Partendo con il mercato, si può dire che il vero colpo di mercato sia aver resistito alle tante lusinghe di top-club europei bloccando in biancoceleste Milinkovic-Savic?
“Toglierei senz’altro il forse, e confermo che i biancocelesti avrebbero meritato l’accesso in Champions non solo per gli errori arbitrali che ci sono stati ma anche per il gioco espresso e la continuità mostrata per tutta la durata del campionato. La Lazio che si prepara ad affrontare la nuova stagione è una squadra rinforzata. Anche se manca pochissimo alla chiusura del mercato estivo, il condizionale è sempre d’obbligo però sono certo che se Milinkovic-Savic dovesse restare, la Lazio potrebbe tranquillamente ripetersi. In questo momento migliorarsi è complicato, perché per arrivare terzi servirebbe un’impresa. La Juventus è una certezza, il Napoli non ha toccato nulla ma rimane una squadra tecnicamente superiore, l’Inter si è rafforzata tanto ed ha scalato diverse posizioni in griglia di partenza e poi c’è la Roma che resta un’incognita avendo tesserato tanti volti nuovi tra giovani promesse e calciatori più navigati in cerca di riscatto come Pastore. La Lazio ha allungato la panchina grazie all’acquisto di Badelj e Berisha a centrocampo, che è il reparto ritoccato un po’ di più viste le esigenze di fine campionato scorso ed i tanti infortuni. Con la permanenza di Milinkovic-Savic la Lazio potrà dire la sua perché è inutile nascondere che il serbo fa la differenza sul terreno di gioco. Inoltre potrebbe essere un anno importante per lui, dopo un Mondiale non eccezionale dove la Serbia ha giocato benissimo la prima gara e meno bene le altre due, ed anche lo stesso Milinkovic-Savic si è un po’ perso. Tare ha costruito la nuova Lazio in maniera più intelligente nella zona nevralgica del campo anche se resta qualche dubbio perché manca un vice Immobile. Ci sarebbe Caicedo ma non dà garanzie tecniche adeguate, e poi si attende un colpo last-minute sulla fascia destra anche se sembra difficile al momento. Vedo un rosa competitiva anche per il modo in cui la sa far giocare Inzaghi, ed ora bisognerà valutare l’approccio alla nuova stagione perché contro Napoli e Juventus sarà un avvio in salita. Saranno banchi di prova importanti per Acerbi che avrà l’arduo compito di sostituire De Vrij, e Correa che mi intriga molto. Per lui si tratta di un ritorno in Serie A, dispone di grandi potenzialità ma dovrà farle vedere con continuità a differenza di Felipe Anderson, ma c’è grande ottimismo”.
La Lazio è sempre stata attenta alla valorizzazione dei talenti svezzati nel proprio settore giovanile. L’ultimo in ordine di tempo è il classe ’97 Alessandro Rossi. Dopo ben 24 reti messe a segno in Primavera, il prestito in B alla Salernitana e ben 11 reti messe a segno durante il pre-campionato. Potrebbe essere proprio lui il vice Immobile?
"Innanzitutto Alessandro Rossi resta. Perché se non si tocca nulla, l’attacco è completo con Rossi che entrerà nei 25 e sarà il terzo attaccante alle spalle di Immobile e Caicedo. Poi ci sono anche Luis Alberto e Correa che però hanno caratteristiche diverse. Ad Auronzo ha svolto un pre-campionato molto positivo meritando di giocarsi le proprie chance in prima squadra. Inizialmente doveva essere addirittura ceduto, tanto che aveva già lasciato il ritiro per accasarsi a Lucerna. Poi è stato richiamato dopo il gran gol in rovesciata all’Auronzo in un’amichevole dove aveva lasciato il segno con ben 7 reti. Si tratta di un ragazzo interessante che potrebbe rilanciarsi in questa stagione. Sarà difficile trovare spazio, ma la Lazio sarà impegnata su 3 competizioni per cui le occasioni per mettersi in mostra non mancheranno. È un ragazzo che sta crescendo, la società ha grande fiducia in lui, si tratta di un calciatore serio e professionale come più volte ribadito anche da Inzaghi. All’ombra di un attaccante top come Immobile può crescere tanto, e dovrà essere bravo a sfruttare i momenti in cui sarà chiamato in causa".
Dopo un buon inizio contro Triestina e Spal, qualche piccolo campanello d’allarme nelle ultime 2 amichevoli internazionali dove la Lazio ha incassato 3 reti senza segnarne alcuna. Dubbi per quanto riguarda una condizione ancora non al top, palesatasi in difficoltà evidenti sulle ripartenze avversarie e poca precisione sotto porta. Qual è la tua opinione in proposito?
"I test contro Triestina e Spal erano sicuramente meno probanti. Positivo quello contro gli estensi in un anticipo di campionato, affrontato senza difficoltà e soprattutto mantenendo la porta inviolata. Diverso il discorso per quanto riguarda invece le amichevoli di lusso contro Arsenal e Borussia Dortmund. Al cospetto dei Gunners si è vista una squadra in difficoltà dal punto di vista fisico, ed è anche fisiologico visto che la Premier inizia una settimana prima rispetto alla Serie A. In questo periodo è difficile trovare subito la condizione, anche se continuo a nutrire qualche perplessità per quanto riguarda l’assetto difensivo, che è stato un po’ il tallone d’Achille della squadra di Inzaghi nella scorsa stagione. Tra le big è stata infatti la squadra con più reti al passivo, ed il miglior attacco del campionato è stato neutralizzato in alcune gare da gol stupidi e banali al passivo che hanno poi influito sull'esito finale della stagione. Bisognerà valutare la tenuta della difesa dopo la partenza di De Vrij: Acerbi è un buon profilo, il migliore da mettere al centro della difesa in questo momento. Parliamo di un calciatore che è sta
to nel giro della Nazionale, ma che poi ha fallito al momento del salto in una big come il Milan per tante ragioni da lui stesso illustrate. In seguito è cresciuto tantissimo dal punto di vista umano, dopo il problema che lo ha visto combattere e vincere, ed ora avrà l’onere di non far rimpiangere De Vrij. Tuttavia anche con il colosso olandese la Lazio ballava molto dietro, e nella prima parte della pre-season si è notata una squadra non troppo solida ad esempio nelle ripartenze. A volte la Lazio praticava un pressing eccessivo, troppo alto e male organizzato, con l’avversario che con 3 passaggi coordinati andava in porta bucando la difesa. Al momento Radu sul centro-sinistra e Acerbi in mezzo hanno la certezza del posto, mentre il centro-destra non ha ancora un padrone ed in vista del Napoli si prevede un ballottaggio tra Luiz Felipe e Wallace con Caceres che potrebbe invece essere dirottato a svolgere il quinto di sinistra per maggiore vocazione difensiva rispetto a Durmisi".
In crescita gli abbonamenti rispetto alla stagione scorsa (+7.000), e già tanti i biglietti venduti per un avvio di stagione che prevede subito grandi big-match. Si può dire che il pubblico stia sempre più mettendo da parte vecchie ruggini per sostenere un grande gruppo che anno dopo anno sta consolidando il proprio valore sia in Italia che in Europa?
"Sicuramente, anche se la conferma è arrivata già nella scorsa stagione con tanto pubblico al seguito della squadra. Tuttavia si poteva fare di più, anche perché le ruggini sono state limate ma non eliminate del tutto. C’è però da dire che negli ultimi anni la società si sta muovendo in maniera diversa, andando a proporre rinnovi importanti a Immobile e Milinkovic-Savic sforando il tetto massimo dei 2 milioni che era stato imposto per tutto l’organico. È un segnale importante, perché vuol dire che sta cambiando anche la mentalità della società. Per quanto riguarda gli abbonamenti, proseguono su numeri positivi, tanto che a breve si toccherà quota 20.000. Si può fare di più come sottolineato anche dal ds Tare che si aspettava una risposta maggiore da parte della tifoseria biancoceleste. L’attaccamento alla maglia c’è sempre stato, ma devo dire che dopo alcuni anni di malcontento ed opposizione verso la proprietà, adesso si respira un’unione di intenti più profonda tra la Curva Nord, cuore pulsante della tifoseria, e la società. Su questa base solida si può costruire un futuro roseo per la Lazio. Si son poste le basi già a partire dalla scorsa stagione, e l’immagine di Lazio-Inter è ancora vivida nella mente di tutti i tifosi. Uno stadio agghindato a festa, la Nord che quando si tratta di riconoscere i meriti del gruppo lo fa sempre con scroscianti applausi, la coreografia inaspettata della Tevere e tanto alto. Purtroppo è finita come sappiamo, ma è importante che la società abbia ritrovato i tifosi dalla propria parte ed è un altro elemento di fondamentale importanza per il futuro".
Un Napoli che si presenta all’Olimpico tra tanti punti interrogativi. Sta cambiando la filosofia di gioco, grazie a movimenti diversi dal punto di vista tattico che vanno assimilati allenamento dopo allenamento, fino alla prova del nove in gare ufficiali. Pre-season con risultati e prestazioni altalenanti, che partita ti aspetti per una “prima” che storicamente può sfuggire ad ogni pronostico.
"Il trend della Lazio tra le mura amiche contro il Napoli è alquanto negativo nelle ultime uscite, però va anche detto che talvolta le partite si decidono sul filo degli episodi. Nella scorsa stagione la squadra di Inzaghi era passata in vantaggio, poi infortuni a catena occorsi a ben 3 difensori hanno cambiato l’inerzia della gara in favore del Napoli. In questo momento è difficile stabilire che Napoli sarà: sono molto curioso di vedere come scenderà in campo, visto che già dalle prime amichevoli si sta vedendo un progressivo abbandono del palleggio stretto a vantaggio di aperture lungo tutte le zone del campo. Le problematiche maggiori giungevano sempre dalle corsie esterne grazie al talento di Callejon e Insigne, così come c’è da valutare la nuova posizione di Marek Hamsik da regista davanti alla difesa. I partenopei hanno qualità da vendere, la linea offensiva è rimasta immutata ed in più possono contare su un signor allenatore come Carlo Ancelotti in panchina. I problemi arriveranno, e nonostante l’addio di Sarri sono certo che le bocche da fuoco napoletane metteranno a dura la prova la fragile difesa della Lazio. Proprio per dare più stabilità alla squadra, Inzaghi sta pensando di schierare Caceres come quinto di sinistra a centrocampo. Mancheranno Leiva e Lulic, ma senza la Supercoppa la squadra si sta preparando con grande concentrazione al primo impegno ufficiale della stagione. Mi aspetto una Lazio che farà girare molto il pallone, pressando il Napoli per non farlo venire su, e facendo grande attenzione alle ripartenze perché se lasci troppo campo alle spalle dei centrocampisti rischi di essere punito. La squadra di Inzaghi dovrà essere in grado di sfruttare le poche occasioni che il Napoli concederà, provando ad essere letale in transizione. Immagino una partita divertente fino ai primi minuti del secondo tempo, poi è facile prevedere un inevitabile calo fisico ed i cambi potrebbero fare la differenza".
Strakosha si è preso la porta della Lazio a soli 23 anni, dopo un anno di apprendistato alle spalle di Marchetti dimostrando di avere spalle larghe per imporsi in una piazza calda ed esigente. Meret arriva dopo 2 stagioni alla Spal, con l’aura del predestinato per il dopo-Reina: ha le carte in regola per diventare uno dei migliori portieri italiani?
"Assolutamente sì. Ho visto giocare Meret ed è un portiere fantastico. Reattivo e già con grande personalità nonostante sia ancora giovanissimo. Viene da due anni alla Spal, ma ha qualità importanti per imporsi in una piazza difficile come quella partenopea. Anche qui a Roma si è percepita una certa confusione nella gestione dei portieri: con Meret infortunato, Ospina è ormai prossimo alla firma, mentre sembra che Karnezis sia l’estremo difensore chiamato a scendere in campo all’Olimpico. Meret può ripercorrere le orme di Strakosha. Il portiere albanese, grande pallino di Tare che è sempre stato un suo grande sponsor, ha saputo sfruttare i problemi fisici ed extra-calcistici di Marchetti per farsi trovare pronto alla prima opportunità che gli è stata concessa. Quindi ha mostrato carattere e personalità, e da quella porta non è più uscito. Meret deve solo riprendersi gradualmente dall’infortunio. Ha il talento giusto per consacrarsi tra i migliori interpreti del ruolo, e non a caso il Napoli ha deciso di spendere una cifra importante per portarlo subito alla corte di Carlo Ancelotti".