Numerosi gli esposti giunti al WWF riguardanti opere di cementificazione, abusivismo e roghi pericolosi nella zona costiera di Seiano ad opera di uno stabilimento balneare.
I primi esposti risalgono allo scorso mese e, precisamente al 17 Novembre. In essi si denunciava l’opera di abusivismo portata avanti da uno stabilimento. Bruciate le vecchie cabine da parte di uno dei più rinomati lidi posti a Seiano, si è passati alla loro sostituzione con opere in cemento. A ciò si aggiunge l’intensa opera di modifica di un costone di roccia posto all’interno di una cava che sta irrimediabilmente deturpando il paesaggio circostante, dichiarato di notevole interesse . “Su questa vicenda vogliamo vederci chiaro - dichiara il Presidente del WWF Terre del Tirreno - a Seiano si sta edificando un vero e proprio villaggio in riva al mare che, a ben leggere le norme di salvaguardia vigenti nell’area, a nostro avviso non si sarebbe potuto realizzare”. A nulla è servita l’opera di denuncia portata avanti dal movimento per la tutela dell’ambiente visto che i lavori sembrano non arrestarsi.
A destare maggior preoccupazione negli operatori del Movimento del Panda è il fatto che non vi sia stato un intervento da parte delle forze dell’ Ordine, n&eacut
e; sia chiaro chi abbia potuto autorizzare i lavori di cementificazione. Dichiara, a tal proposito, il Presidente della Sezione Penisola Sorrentina, Claudio D’Esposito: “I lavori segnalati sul nascere sono proseguiti senza alcuna interruzione e, ad oggi, al posto delle preesistenti cabine in legno si sta procedendo all’allocazione di casette in cemento che configurano, di fatto, la realizzazione di una vera e propria cittadella balneare!”
In particolare, si pone in luce come: “l’area oggetto della combustione dei rifiuti e del deposito/discarica di tonnellate di terreno, rocce e rifiuti rientra in zona classificata nel PSAI dall’Autorità di Bacino Campania Centrale (Tav. 466092) in relazione alle strutture ed infrastrutture antropiche presenti a Rischio Frana Molto Elevato (R4) e Rischio Idraulico Molto Elevato (R4), mentre l’area oggetto dello sbancamento rientra in zona classificata a Rischio Frana Medio”. A tal fine viene richiesto “un sollecito intervento della Procura della Repubblica al fine di accertare fatti e responsabilità”.
In effetti, non occorre ricordare come Vico Equense abbia già fatto i conti con l’abusivismo e con la totale abulia delle autorità attraverso la querelle che ha riguardato l’Ecomostro di Alimuri.