Contrastare il fenomeno delle case vacanze abusive imponendo una tassa di soggiorno. È questa l'idea dell’amministrazione comunale (guidata dal sindaco Michele Palummo) che sembra intenzionata ad intervenire in maniera decisa su questo fenomeno. Tutto è scaturito da alcune segnalazioni, riguardanti l’apertura di attività fuorilegge e, comunque, non segnalate agli enti preposti. Decine e decine di case vacanze abusive, che ospitano soprattutto nei mesi estivi centinaia di turisti, e di cui non c’è alcuna traccia. Un fenomeno che, oltre ad arrecare un danno alle casse dell’ente comunale, violerebbe anche le vigenti normative contro il terrorismo (visto che tutti gli ospiti delle case vacanze vanno registrati, con i nomi da inviare alle forze dell’ordine). Ma l’esercizio abusivo delle case vacanze potrebbe rappresentare anche un danno per gli stessi turisti, considerato che spesso l’attività potrebbe essere svolta in abitazioni abusive e non conformi (dal punto di vista edilizio e della sicurezza) alle vigenti normative in materia. E così il Comune intende correre ai ripari. E tra le ipotesi al vaglio c’è l’introduzione di una tassa di soggiorno. A partire dai prossimi mesi, infatti, l’amministrazione Palummo potrebbe studiare un regolamento. Il tutto, al fine di contrastare il fenomeno dell’evasione/elusione fiscale e garantire il regolare incasso delle somme. Del resto basta scorgere i siti destinati al settore turistico più in voga, per rendersi conto di come il fenomeno di bed and breakfast e case vacanze sia ormai consolidato anche a Pimonte. Appartamenti situati in ogni frazione e vicolo del paese che, a partire da aprile e fino ad ottobre, vengono trasformati in ricovo per turisti provenienti da ogni angolo del mondo. Il tutto, senza alcun regolamento. Ben presto però tutto potrebbe cambiare, con il provvedimento in fase di studio da parte dell’amministrazione comunale targata Palummo. AGEROLA - Un manifesto con le foto di sei strade cittadine disastrate, che interessano tutte le frazioni di Agerola, con la richiesta d’intervento rivolta all’amministrazione comunale. E’ l’iniziativa messa a punto dal gruppo di minoranza Per Agerola, composto dai consiglieri comunali Matteo Florio, Giancarlo Panariello e Lucia Naclerio. “Strade dissestate a buche ovunque – affermano i rappresentanti dell’opposizione – sono il biglietto da visita per i turisti in questo inizio d’estate. Speriamo che la maggioranza possa quanto prima intervenire per risolvere questa triste situazione. Purtroppo anche questa è Agerola”. Le situazioni più difficili si vivono nelle zone periferiche del piccolo centro dei monti Lattari, dove fanno capolino vere e proprie voragini. “Il tutto nell’indifferenza generale – ribadiscono i consiglieri di opposizione – ma, soprattutto, mettendo anche a repentaglio la stessa sicurezza e, quindi, l’incolumità delle persone”. La richiesta rivolta al sindaco Luca Mascolo e ai rappresentanti dell’amministrazione comunale, è quella di intervenire con un’opera di maquillage, che possa dare un nuovo asfalto. Tra le situazioni più critiche, c’è sicuramente quella di via Matteo Renato Florio, al confine tra le frazioni San Lazzaro e Campora, dove si sono formate buche spaventose. Nei prossimi giorni è atteso l’intervento da parte del gruppo di maggioranza Nuovamente Agerola. “Stiamo monitorando la situazione – fanno sapere dallo staff del sindaco – anche se va ribadito che, spesso, si tratta di arterie di competenza della Città Metropolitana. Per questo motivo c’impegneremo a segnalare tutte le situazioni di disagio all’ente provinciale, al fine di accelerare i tempi per la messa in sicurezza”. Non si placano dunque le polemiche tra gli opposti schieramenti politici. Un confronto che prosegue sulla condizione delle strade cittadine, dopo aver raggiunto l’apice sul progetto di realizzazione di un nuovo parcheggio nella frazione di Pianillo.
Di Bari: «Attendiamo fiduciosi la verità». Il sindaco Vicinanza: «Un pezzo della nostra identità è stato lacerato con violenza». Ruotolo: «Il primo pensiero va alla famiglia Parlato. La città è parte lesa.»