Se n'è andato tra la commozione, la stima e l'ammirazione di quanti da anni conoscevano e seguivano le sue rappresentazioni teatrali.
tempo di lettura: 3 minSe n'è andato tra una folla commossa di centinaia di cittadini, Italo Celoro. Se n'è andato in punta di piedi e senza fare rumore. Se n'è andato tra la commozione, la stima e l'ammirazione di quanti da anni conoscevano e seguivano le sue rappresentazioni teatrali. Ma c'era anche chi, pur definendolo un 'burbero' ha apprezzato la sua arte.
In una cattedrale gremita si sono svolti, ieri mattina, i funerali dell'attore stabiese. Cittadini, autorità, attori, personaggi del mondo dello sport, della musica e dello spettacolo hanno voluto dargli l'estremo saluto. Presenti, infatti, il vice sindaco Giuseppe Cannavale, l'assessore alla cultura Antonio Coppola, gli attori Lello Radice, Gianfelice Imparato, Peppe De Rosa, il cantante Tony Maiello, il portiere del Napoli Gennaro Iezzo.
A presiedere alla celebrazione, Don Paolo Cecere che, nell'omelia, lo ha ricordato come 'Italuccio'.
Insegnante, attore, regista: questi i mille volti di un uomo che a Castellammare ha lasciato un vuoto incolmabile. Sognava un teatro comunale Italo Celoro. Il suo lo faceva in Via Surripa 43, alla presenza di un pubblico folto che non perdeva neppure una rappresentazione di quelle curate da lui. La cooperativa teatrale CAT (Centro Attività Teatrale) era la sua seconda casa e se ne occupava da circa 20 anni. Memorabili le sue rappresentazioni di Viviani messe in scena con passione e con amore. La stessa passione con cui egli stesso andava nelle strade e attaccava e distribuiva le sue locandine. Per far conoscere il suo teatro. Per diffondere il 'suo' Viviani. Per trasmettere a tutti la sua arte.
Ma nella sua carriera c'era anche il cinema. Nel 1980 l'esordio con Nino Manfredi in 'Cafè Expres'. Nel 1989 recita nel film 'Scugnizzi' accanto a Leo Gullotta e Francesco Allocca. Nel 1993 lavora con il regista Nanni Loy sul set del film 'Pacco, doppio pacco e contropaccotto'. Nel 2003 fa parte del cast del film 'Pater familias' come spalla dei protagonisti Mario Aterrano e Domenico Balsamo. L'ultima partecipazione è stata quella a 'Gomorra'.
Repentino il messaggio delle istituzioni. "La sua versatilità e il suo talento di attore e regista, -ha dichiarato il sindaco Bobbio-oltre che di interprete straordinario dell'eredità culturale di un altro grande stabiese come Raffaele Viviani, sono e resteranno patrimonio della nostra comunità".
"Italo Celoro -ha aggiunto il consigliere Sicignano- era un grande artista, che non si è mai sottomesso ai dettami del potere locale, ma lo ha sempre sfidato a viso aperto. Ciò ovviamente non ha potuto che costargli difficoltà e affanni, ma lui ha sempre dimostrato di preferire la sua città innanzitutto. Aveva compreso per primo il degrado morale e sociale verso cui navigava la città"
E intanto sono oltre 600 i membri che, su face book, hanno accolto la proposta del giovane Raffaele Ottone, per la creazione di un busto dell'artista in Villa comunale.
Con la scomparsa di Celoro, Castellammare ha detto addio ad uno dei suoi figli. Ed ora non possiamo fare altro che augurarci che, insieme al suo ricordo, continui a vivere anche il suo teatro.
foto Gennaro Manzo