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Juve Stabia - Tarantino affronta il suo passato: ''Fa male vedere la Cavese in questa situazione, dovessi segnare non esulterò''

"Ho trascorso 3 anni e mezzo indimenticabili con quella maglia, ma domenica darò il massimo per le vespe"

tempo di lettura: 5 min
di Gioacchino Roberto Di Maio
30/04/2011 9.23.46

Nazzareno Tarantino in azione contro il Carpi

Mai incontro fu più sofferto. Dovesse scendere in campo al Simonetta Lamberti, Nazzareno Tarantino si ritroverebbe domenica contro il suo passato in un match fratricida che potrebbe vedere la Cavese precipitare nel baratro della Seconda divisione in caso di mancata vittoria. L'esterno destro, giunto alle falde del Faito nel gennaio 2010 proprio dagli aquilotti, ha vestito per ben tre anni e mezzo la divisa biancazzurra e alle ore 15 del 1 maggio vedrà scorrere dinanzi ai propri occhi le tantissime indelebili immagini che hanno contraddistinto una storia d'amore mai finita, come testimonia la sua scelta di continuare a vivere proprio nella città salernitana. "Domenica saremo attesi da un match che per me ha un significato particolare, avendo io giocato per ben tre anni e mezzo con la Cavese - confessa l'ex di turno - Con indosso i colori biancazzurri ho vissuto momenti esaltanti, mi dispiace tremendamente che la squadra rischi attualmente di retrocedere, mi auguro che riesca a salvarsi. Non so se giocherò, ma per rispetto per i miei ex tifosi, qualora dovessi segnare, non esulterei. La mia non vuole essere una mancanza di riconoscenza nei confronti della Juve Stabia, semplicemente tante stagioni non si dimenticano, soprattutto per me che vivo lì. Di tanto in tanto mi è anche capitato che qualcuno, riconoscendomi, mi abbia detto che con me le cose sarebbero andate in modo diverso, ma d'altronde tutti sanno benissimo che la mia partenza è dipesa dalle decisioni di altri, non certo solo dalle mie. Poi c'è anche chi, ironicamente, mi dice di non infierire domenica, sapendo che sono un professionista e che come sempre darò il massimo". Un avversario che, seppur ultimo in graduatoria, dispone di elementi di indiscusso spessore tecnico: "Schetter, Bernardo e Camillo Ciano sono calciatori chiave di una squadra che senza i 6 punti di penalizzazione si ritroverebbe in lotta per la salvezza diretta e che non va affatto sottovalutata. Non mi preoccupa affatto il clima che troveremo al Lamberti, Cava è una città straordinaria e lo dimostra il particolare che tanti atleti anche delle altre realtà calcistiche campane decidono di stabilirsi lì con le famiglie". Un derby dunque da vivere con il fiato sospeso per le vespe, reduci dal successo in Coppa Italia Lega Pro: "Mercoledì si è assistito ad una grande festa, anche se la partita, disputata contro un Carpi giunto al Menti con solo nove titolari e con la speranza di non subire una goleada, è stata tutto fuorché bellissima. Per noi contava esclusivamente alzare al cielo la Coppa e l'importante è che ci siamo riusciti. Ora sarà determinante dimostrare di aver archiviato seduta stante questa lieta parentesi e di aver appreso gli errori commessi sabato scorso contro il Taranto. Siamo consapevoli che la Cavese giocherà esclusivamente per ottenere i 3 punti, ma noi non saremo da meno, dato che puntiamo a proteggere la terza posizione in graduatoria e a cercare magari di migliorarla. Il mio passato mi insegna che si possono perdere i Play-Off anche se da terzi si gioca contro la quinta, ma avere il vantaggio di giocare il ritorno tra le mura amiche rappresenta pur sempre un fattore importante. Ricordo quando anni fa guardavo la trasmissione C siamo e dicevo a mia moglie che giocare a Castellammare dinanzi a quella splendida cornice di pubblico che incitava calciatori come Di Meglio e Menolascina sarebbe stato fantastico e mi piacerebbe vedere uno stadio gremito come in quelle circostanze durante gli spareggi. Il destino ha poi voluto che giocassi con il primo a Crotone e con il secondo a Manfredonia". Una carriera, quella di Tarantino, che lo ha visto girare l'Italia in lungo e in largo: "Credo che nella carriera di un calciatore vi debbano essere sia esperienze al nord che al sud per poter maturare. Ho giocato a Lucca ed Empoli in serie B e posso dire di non aver trovato lo stesso trasporto da parte del pubblico testato al sud. Durante la mia carriera ho potuto contare sull'apporto di tecnici come Gasperini ed Auteri, ma alla fine posso tranquillamente dire che i movimenti negli schemi a tre punte sono molto simili e a far la differenza sono le qualità del singolo. È vero, nel 4-4-2 da esterno di centrocampo trovavo qualche difficoltà perché dovevo limitarmi al cross, ma mi sono sempre messo a completa disposizione di Massimo Rastelli, proprio come ora sto facendo con Piero Braglia. Non importa se parta dal primo minuto o debba subentrare a gara in corso, il mio compito è farmi trovare sempre pronto cercando di dare il massimo in campo quando vengo chiamato in causa". A tre giornate dal termine, quando i punti sulla sesta posizione occupata dal Foggia sono ben 7, in casa Juve Stabia si può tranquillamente iniziare a parlare della griglia Play-Off: "Non credo che il Foggia possa rientrare in corsa e, seppur dovesse riuscirci, ciò che conta è che non estrometta noi. Obiettivamente ritengo che noi siamo irraggiungibili, mentre il Taranto si giocherà tutto nello scontro diretto della penultima giornata. I satanelli dovranno però prima battere il Benevento, altrimenti il derby sarà pressappoco inutile. I rossoneri sono una formazione imprevedibile, composta da tanti giovani che fanno paura per la determinazione e la spregiudicatezza con cui affrontano le gare, se non dovessero qualificarsi, oltre a noi, sarebbero felici anche le altre partecipanti alla postseason. Per quanto ci riguarda il calendario sembra aver voluto giocare con la mia vita, dato che nelle ultime tre partite affronteremo nell'ordine la Cavese, con cui ho giocato tre anni e mezzo, la Lucchese, che è la società che mi ha lanciato e che mi ha permesso di conoscere mia moglie, e il Benevento, la squadra della città di cui sono originario. Una finale con i sanniti? Preferirei un altro avversario - scherza Tarantino - In famiglia c'è ancora chi non ha digerito la sconfitta in semifinale quando nella stagione 2003/04 ero al Crotone". In fondo a Castellammare poco interessano gli avversari, l'importante è coronare quel sogno lontano più di 50 anni.

 

 

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